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Spinello, giro di vite del governo

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Domani in Consiglio dei ministri le norme proposte da Fini
Cade la distinzione tra droghe leggere e pesanti, pene più severe
Spinello, giro di vite del governo
Sanzioni oltre i 150 mg di hashish
Quantitativi precisi (e puniti) invece della "dose media"
Al di sopra scatta l'accusa di "spaccio"
di MARIA NOVELLA DE LUCA



ROMA - Dimenticatevi l'uso personale e qualunque "licenza" di drogarsi. Anche a casa propria, anche con i propri amici. Con la legge che arriva domani in consiglio dei ministri ci sarà davvero una rivoluzione, in senso restrittivo, della legislazione sugli stupefacenti.

Il vicepremier Fini lo aveva annunciato, e alcune anticipazioni del testo confermano il giro di vite promesso dal Governo. Cade intanto la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, nel senso che tutte le sostanze faranno parte di un'unica tabella, e le sanzioni saranno identiche sia per l'uso (o lo spaccio) di hashish o cocaina, di eroina o di ecstasy.

Il vero cambiamento riguarda l'introduzione di una quantità precisa di sostanza oltre la quale scatterà l'accusa di spaccio. Il principio è vicino a quello della dose media giornaliera della legge Vassalli-Jervolino del 1990, norma poi cancellata dal referendum del 1993. Con la differenza che nel testo proposto dal vicepremier Fini, e messo a punto con il concerto di più ministeri, il ricorso alla "dose media" sarà comunque punito.

Ciò che cambia è, soltanto, la caratteristica della pena. La sanzione penale scatterà ad esempio per chi verrà trovato in possesso di più di 150 milligrammi di hashish (0,15 grammi) o marjiuana, con più di 500 milligrammi di cocaina, con oltre 300 milligrammi di Mdma (ecstasy e pasticche), o se si superano i 50 milligrammi di anfetamina.

Scompare così, nel nuovo testo, la cosiddetta "ammonizione" del prefetto la prima volta che si è fermati, ci sarà la possibilità di seguire il programma terapeutico non solo in strutture pubbliche, ma anche in quelle private, si allungano i periodi di applicazione delle sanzioni amministrative. La sospensione della patente di guida, come la sospensione del passaporto o di ogni altro documento passa ad esempio da un massimo di quattro mesi, ad un massimo di un anno.
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La proposta di Fini, prevede inoltre che, nel caso in cui si possa ipotizzare un pericolo per la sicurezza pubblica, il prefetto, nei confronti di persone condannate, anche non in maniera definitiva, per reati contro il patrimonio o la persona o in violazione della legge sugli stupefacenti, o sulla circolazione stradale, può disporre alcune misure di sicurezza. L'obbligo di presentarsi almeno due volte la settimana al posto di polizia o ai carabinieri locali, l'obbligo di rientrare nella propria abitazione entro una determinata ora e non uscirne prima di un'ora prefissata, divieto di frequentare determinati locali pubblici, divieto di allontanarsi dal comune di residenza, divieto di condurre qualsiasi veicolo a motore.

Per chi non osserva anche solo una delle disposizioni, scatta l'arresto da 3 a 18 mesi. Nel caso in cui poi, il soggetto risulti essersi sottoposto con esito positivo al programma terapeutico, il prefetto revoca l'applicazione dei provvedimenti presi.

Le anticipazioni sul progetto di legge, come avviene ormai da due anni, hanno già scatenato un bel po' di polemiche. "Si confermano le peggiori aspettative, con sanzioni moltiplicate e nessuna differenza tra le diverse sostanze", ha affermato il presidente del Forum Droghe, il Verde Franco Corleone. "Siamo di fronte ad una triplicazione delle pene. Il programma terapeutico verrà ora previsto non solo nei Sert, ma anche nelle strutture private. Conseguenza di ciò, il fatto che anche per aver fumato uno spinello, ci si dovrà ricoverare in uno di questi istituti, anche privati. Si prevede poi, nel caso in cui ci si ravveda, l'esistenza di un pericolo per la collettività, anche in caso di condanna non definitiva, la possibilità di imporre misure di sicurezza, come la firma negli uffici di polizia, o l'obbligo di rimanere nella propria abitazione entro una certa ora. Se c'è poi la violazione anche solo di una di queste prescrizioni, scatta subito l'arresto per un periodo che va da 3 a 18 mesi, mentre ora il massimo è di 3 mesi. Anche in questo caso si registra la moltiplicazione delle sanzioni. Proibizionismo assurdo e dannoso".


(12 novembre 2003)

 

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