E' possibile dare una interpretazione, sottratta alla cronaca come al sensazionalismo, di ciò che di solito è chiamato "droga"?
In un saggio che da solo ha l'ampiezza di un libro e in una personale antologia che raccoglie e ordina per la prima volta una sterminata quantità di testi, sia letterari sia etnografici, Zolla ricompone lo schema segreto di un persistente modello culturale. Questo libro rende visibile una zona vastissima ma normalmente, celata, o al massimo consegnata a banali mitologie trasgressivo, della storia e della vita dell'Occidente: la zona, segnata da confini mobili, dove continuamente risorge l'elemento dionisiaco.
Se infatti gli dèi, non escluso Dioniso, il dio dell'ebbrezza, sono stati dichiarati piú di una volta ufficialmente defunti, è anche vero che poeti e scrittori, (come anche i ricercatori abituati a osservare e conservare i tesori culturali di genti in angoli sperduti dei pianeta che vivono in modo tradizionale), si imbattono spesso in comportamenti e stati di coscienza che sembrano indicare, tra mille insidie, la via di una conoscenza "giusta, pura, luminosa".
Elémire Zolla (Torino 1926), anglista, è scrittore e saggista tra i più noti.
I suoi libri sono pubblicati dai piú importanti editori.
Con testi di Friedrich Nietzsche, Robert Eisier, Gabriele D'Annunzio, Lev Toistoj, Sigmund Freud, Nguyen-Te-Duc-Luat, Matgioi, Michail Bulgakov, D.H. Lawrence, Ramón dei Vallelnclán, Walter Benjamin, Jean Cor-teau, Federico García Lorca, Antonin Artaud, Henri Michaux, Géza Csáth, M. Ageev, Gerhart Zacharias, Tommaso Landolfi, Aldous Huxley, Carlos Castaneda, Ronald K. Siegel, William Burroughs, R. Gordon Wasson, Thomas J. Riediinger, Gottfried Benn, Ernst Júnger, Sabine Hargous, Michael J. Harner, Wolfgang G. Jilek, Herman K. Haeberlin, Peter Gorman, Mark Piotkin, Gus di Zerega, E. Jean Matteson Langdon, Giorgio Samorini, Susana Valadez, Raymond Prince, Gianni De Martino, Viviana Páques, Emilio Marozzi, Francesco Mari, Elisabetta Bertol. |
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